Vi sentite spossati ed affaticati anche se non avete fatto nulla di particolare? Vi gira la testa ed ogni tanto vi sembra di vedere delle mosche volanti davanti ai vostri occhi anche se in realtà non c’è nulla? Allora, siete fra le innumerevoli persone che soffrono di IPOTENSIONE.
Infatti, soprattutto in estate, sia per la dilatazione dei vasi sanguigni determinata dal calore, sia per l’aumento della sudorazione capita spesso che i valori della pressione si abbassino, scendendo al di sotto dei 90 mmHg di massima e/o meno di 60 mmHg di minima.
Cosa possiamo fare?
Fortunatamente ci sono diversi rimedi efficaci per alzare in maniera pratica ed immediata la pressione.
La prima soluzione efficace nel caso di un giramento di testa, che potrebbe causare uno svenimento dovuto alla pressione bassa, è quello di sdraiarsi sul letto o sul divano allentare lacci e cinture, per favorire ulteriormente la circolazione, e sollevare le gambe.
Così facendo, infatti, il sangue raggiunge più facilmente il cuore ed il cervello, che vengono considerati, per la loro importanza e delicatezza, degli “organi nobili”.
Nel caso in cui la pressione bassa sia causata dal caldo o da un calo di zuccheri, un rimedio da praticare immediatamente è quello di bere un bicchiere di acqua e zucchero o, in alternativa, una bustina di zucchero direttamente sotto la lingua.
Inoltre per contrastare l’ipotensione, e i suoi sintomi debilitanti, è importante bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno ed incrementare l’apporto di sali minerali anche attraverso il consumo di cibi che ne sono ricchi, in particolare frutta (banane, datteri, melone, pesche, uva, mandorle) e verdure (insalata, spinaci e zucchine). Anche una tazzina di caffè espresso o un bel bicchiere di the freddo possono aiutare a sentirsi subito più tonici ed in grado di affrontare la giornata.
Inoltre, anche per combattere questo disturbo, ci si può aiutare con tisane o tinture madri di particolari piante che danno un grande aiuto nel far salire la pressione.
La tintura madre di ELEUTEROCOCCO (Eleuterococcus senticosus) è estratta da una pianta che alza dolcemente i valori: ne vanno prese 20 gocce in due dita di acqua prima di colazione e prima di pranzo per una decina di giorni nel momento in cui notate che l’ipotensione inizia a creare problemi. Altra alternativa valida è
rappresentata dal macerato glicerico di RIBES NERO (Ribes nigrum), considerato il “cortisone naturale” in quanto stimola la corteccia surrenale agendo da tonico: 60 gocce in mezzo bicchiere d’acqua prima di colazione per 3-4 settimane quando le temperature diventano torride permettono di essere attivi senza grossi problemi. Da non trascurare l’utilità del macerato glicerico di ROSMARINO (Rosmarinus officinalis) che nella posologia di 50 gocce in un paio di dita d’acqua prima di colazione determina un benessere tanto fisico quanto psichico.
Se vogliamo intervenire nella riduzione della sudorazione, così da limitare anche la perdita di minerali preziosi, possiamo preparare un infuso con 5 foglie fresche di SALVIA (Salvia officinalis) lasciate riposare per 5 minuti in una tazza di acqua bollente. Bevendolo dopo i pasti principali noteremo presto i benefici anche in virtù delle caratteristiche di tonico e stimolante generale.
Se si associano varici e disturbi a carico delle gambe possiamo sfruttare le qualità di drenante linfatico e stimolante della circolazione delCASTAGNO (Castanea vesca), assunto come macerato glicerico nella quantità di 50 gocce in mezzo bicchiere d’acqua prima di colazione.
Ed infine c’è la regina delle piante utili in caso di ipotensione (ed altrettanto pericolosa se assunta in eccesso da soggetti ipertesi): la LIQUIRIZIA. Infatti grazie agli effetti di un componente di questa pianta, la glicirrizina, si ha un rallentamento del metabolismo dei corticosteroidi, con conseguente aumento dell’azione del cortisolo e quindi aumentando la pressione arteriosa. Ma attenzione: un suo eccessivo consumo (superiore ai 3 grammi di principio attivo) può indurre disturbi come la riduzione del potassio nel sangue (ipopotassiemia) con ritenzione idrosalina, fino a determinare una diminuzione della diuresi o persino difficoltà della funzionalità cardiaca.
Come per tutte le tisane il procedimento è semplicissimo: dobbiamo portare 150 ml di acqua a bollore, quindi, spegniamo il fuoco e versiamo 2 grammi di liquirizia essiccata o in polvere, lasciando in infusione per 15 minuti circa e filtriamo il tutto. Può essere consumata fino a due volte al giorno (e dopo i pasti qualora si volesse adoperarla per problemi digestivi), preferibilmente senza zucchero, per massimo due settimane.
Ma la cosa importante è che non arriviate ad una situazione tale da trovarvi all’improvviso sdraiati a terra: se vi sentite debilitati misurate la pressione arteriosa e se effettivamente vi accorgete di essere ipotesi provvedete secondo i consigli che avete appena letto.
Perchè PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE!