Dott.Settembre Roberto

Stenosi lombare: curare senza bisturi è possibile

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La stenosi lombare è una condizione piuttosto comune, soprattutto dopo i 60 anni, che comporta un restringimento del canale spinale, più frequentemente nella parte bassa della schiena. Questo restringimento può comprimere i nervi spinali, causando dolore, formicolio, debolezza e difficoltà nel camminare.
Ma la domanda più frequente dei pazienti è: si può curare senza intervento chirurgico?
La risposta, nella maggior parte dei casi, è sì. Esistono infatti diverse opzioni non invasive che permettono di alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Vediamo insieme quali sono le cure conservative più efficaci e quando è davvero necessario ricorrere al bisturi.

Cos’è la stenosi lombare?

La stenosi lombare è il risultato di un progressivo restringimento del canale vertebrale, spesso dovuto a:

  • Invecchiamento naturale della colonna vertebrale
  • Artrosi vertebrale
  • Ernie del disco
  • Ispessimento dei legamenti
  • Fratture o scoliosis
  • Scivolamenti vertebrali (listesi)

I sintomi più comuni sono:

  • Dolore lombare che può irradiarsi alle gambe (sciatalgia)
  • Difficoltà a camminare per lunghi tratti (claudicatio neurogena)
  • Sensazione di debolezza o intorpidimento agli arti inferiori (parestesie)
  • Sollievo parziale piegandosi in avanti o sedendosi

Quando è possibile evitare l’intervento chirurgico?

Il trattamento chirurgico viene preso in considerazione solo nei casi più gravi, quando le terapie conservative non portano miglioramenti significativi e la qualità della vita è fortemente compromessa.

Se la stenosi è di grado lieve o moderato, e non ci sono deficit neurologici importanti, si può ottenere un miglioramento anche senza chirurgia.

Cure non invasive: le opzioni a disposizione

  1. Fisioterapia mirata

La riabilitazione personalizzata è il primo passo fondamentale. Include:

  • Esercizi di decompressione della colonna
  • Stretching della muscolatura lombare e delle gambe
  • Esercizi di stabilizzazione del core
  • Tecniche postural
  • Pilates o yoga

Migliora la mobilità e riduce la compressione sui nervi.

  1. Terapie strumentali

Sono trattamenti fisioterapici effettuati con l’ausilio di dispositivi tecnologici:

  • TENS (Neurostimolazione elettrica transcutanea) per ridurre il dolore
  • Tecarterapia per diminuire infiammazione e tensioni muscolari
  • Laser ad alta potenza o ultrasuoni per effetto antalgico e anti-edemigeno
  • Scrambler therapy

Sicure, indolori e ben tollerate anche da pazienti anziani.

 

  1. Infiltrazioni antinfiammatorie e/o ossigeno-ozonoterapia

In alcuni casi, il medico può consigliare infiltrazioni di cortisone o acido ialuronico nella zona lombare per ridurre l’infiammazione dei nervi e dei tessuti. L’ossigeno-ozonoterapia, che prevede l’uso di una miscela gassosa (contrindicata nei pazienti affetti da favismo), può determinare un importante miglioramento dei sintomi.

Offrono sollievo a breve-medio termine nei casi resistenti.

  1. Supporti posturali e ortesi

Cinture lombari, busti o plantari ortopedici possono aiutare a scaricare la colonna vertebrale durante le attività quotidiane, riducendo lo stress meccanico.

  1. Educazione del paziente e stile di vita

Modificare alcune abitudini può fare la differenza:

  • Diminuire il sovrappeso (che grava sulla colonna) valutando la Kyminasi diet
  • Evitare movimenti bruschi o carichi pesanti
  • Dormire su un materasso adeguato
  • Alternare movimento e riposo

 

  1. Assunzione di neurotrofici

L’uso di integratori nutraceutici può migliorare i sintomi andando a favorire la riparazione dei danni ai nervi causati dalla stenosi.

 Approccio integrato: il valore della personalizzazione

Ogni paziente con stenosi lombare è diverso. Per questo è fondamentale un approccio integrato e su misura, che può includere più strategie combinate tra loro.

Questa sinergia terapeutica permette di ottenere risultati concreti e, spesso, di evitare l’intervento chirurgico.

Quando l’intervento diventa necessario

L’intervento chirurgico è indicato solo se:

  • Il dolore è invalidante e non risponde a terapie conservative
  • Ci sono deficit neurologici progressivi
  • Il paziente ha una stenosi grave con compromissione della deambulazione

L’obiettivo dell’intervento è decomprimere i nervi, liberando spazio nel canale vertebrale. Oggi, le tecniche sono mini-invasive, con recupero più rapido rispetto al passato.

Conclusioni

La stenosi lombare non è sempre una condanna al bisturi. Con una diagnosi precoce e un trattamento conservativo personalizzato, è possibile controllare i sintomi, mantenere una buona qualità di vita e ritardare — o evitare del tutto — l’intervento chirurgico.

Se soffri di dolori lombari o hai ricevuto una diagnosi di stenosi, rivolgiti a un medico specialista per valutare la soluzione più adatta al tuo caso, senza aspettare che la situazione peggiori.

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